SARCOFAGI, CORPI E MONETE D'ORO A TORRE
MAURA |
Sull’orlo
è la tabella per l’iscrizione non incisa e ai lati quattro figure
di Genii (divinità-angeli custodi) adagiati, di cui tre conservati
con ceste di frutta e fiori, ai quali si accostano un bue, una
pantera ed un cervo.”
Parte
di un cippo funerario con iscrizione, basoli ed un sarcofago in
terracotta è poi al civico 21 e cosi’ oltre.
Anche
nella costruzione delvillino medievaleggiante di via Casilina 1050,
si rinvennero numerose sepolture, marmi ed iscrizioni in parte
riutilizzate dal primo proprietario tal Berardia di Ferro, grande
appassionato di antichità.
Restano
oggi, solo per i fratelli Brocco che li vollero conservare, al
civico 44; una stele iscritta in travertino, un frammento di cornice
in marmo e parte di un’ara squamata in peperino utilizzata a mo’
di colonna.
Due
sarcofagi si rinvennero invece durante la costruzione delle
palazzine al numero 13/16 e furono prontamente consegnate alla
Soprintendenza archeologica,
mentre un cippo di delimitazione di un’area funeraria con iscritto
SANCTUM è tutt’ora murata (e nascosta) al 1024 di via Casilina.
Uniche
due tombe ancora esistenti sono il
cosiddetto “muraccio di S.Maura” ed una tomba a tumulo di
età augustea.
La
prima , ammantata da leggende metropolitane che la vogliono far
credere quale resto di una torre dedicata alla S.Maura e quindi
origine materiale del toponimo Torre maura è in realtà una bella
tomba laterizia di epoca Antonina (II sec. d.C.) provvista di una
cella funeraria inferiore attualmente interrata.
La
seconda, consistente in un sepolcro circolare a tumulo con una
circonferenza di 26 metri oggi compresa fra due palazzi al livello
dei garage al civico 3 di via dell’Aquila Reale, sconosciuta ai
piu’ e creduta da molti per via della forma quale “tomba
Etrusca”.
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Cappella
di S. Maura: resti dell'abside |
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Il
territorio oggi corrispondente a Torremaura era anticamente posto al
quinto miglio della via Labicana (od.Casilina) e compreso in quell’area
del cosiddetto Lazio Antico,
diviso fra le prime tribu’ dell’età Regia fra cui era la Pupinia, da
molti collocata nell’area di Torrenova.
Non
conosciamo il nome o i vocaboli antichi con cui erano indicati questi
luoghi sebbene il geografo Stradone indichi col nome di FESTI, una
località “fra la quinta e la sesta pietra da Roma” che
coincideva con il primitivo confine dell’agro romano e dove ogni anno
si tenevano specifici riti detti ambarvalia.
L’antica
Labicana, partendo dall’ Esquilino raggiungeva dopo XV miglia,
l’antica Labico (presso Montecompatri) mantenendo un percorso
pressappoco simile alla moderna via Casilina sino al Castello di Torrenova.
Nell’area
fra la caserma di Torrespaccata ed il G.R.A., manteneva un percorso
leggermente a Sud della consolare ancora riconoscibile in alcune foto
aeree degli anni ’20.
Il
tracciato, costellato da costruzioni e sepolture in piu’ tempi emerse e
distrutte durante la costruzione e crescita della borgata; era pressappoco
coincidente con le attuali via dei Verdoni, Piazza degli Alcioni, Via
dell’Airone.
Questo
spiega come mai lungo queste strade non vi sia stata famiglia o
costruttore che non abbia rinvenuto nello scavo delle fondazioni della
propria palazzina di elementi archeologici a carattere funerario e non,
quali : sarcofagi, iscrizioni, frammenti statuari, basoli dell’antica
strada, mosaici e strutture murarie.
Nella
maggior parte dei casi purtroppo tali scoperte (quasi sempre non
ufficiali) sono andati di pari passo con le distruzioni e dispersioni
degli oggetti più appetibili, venduti illegalmente sul mercato
antiquario.
Pochi i
casi in cui le autorità preposte sono riuscite a recuperare quanto
trovato.
…Verità
o fantasia , queste scoperte alimentarono nel tempo molti racconti di
ritrovamenti di tesori, statue e grandi quantità di monete d’oro!
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Sepolcro circolare
in via dell'Aquila Reale, 3 |
Possiamo
comunque ricostruire quanto ancora esistente o visibile partendo
da via di Torrespaccata, quasi all’angolo con via dei
Verdoni, ove, quasi invisibile e perennemente coperta da
rampicanti è la Cappella di S.Maura, da cui origina l’odierno
toponimo.
Si
tratta di una piccola aula absidata risalente al IV –V sec. d.C.,
riutilizzata già in epoca altomedioevale come luogo di culto ed
associata ad una piccola area catacombale distrutta nei primi anni
’80 ed altrimenti sconosciuta.
Lungo
via dei Verdoni, in più proprietà sono ancora visibili frammenti
antichi come al civico 15 ove insieme ad elementi falsi è un
antico cippo iscritto, purtroppo molto deteriorato.
Al
n. 19, corrispondente anche al 1042 di via Casilina, sono diversi
blocchi marmorei lavorati con motivi floreali, tubature fittili,
alcuni basoli e bolli laterizi.
In
questa proprietà un tempo appartenente ad Emanuele Rossi, si
rinvennero nel 1925 due sarcofagi, durante lo scasso per
impiantare un vigneto.
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Bibliografia
Essenziale :
Quilici Lorenzo ,
COLLATIA, Forma Italiae, Vol.X , Roma 1974.
Barbetta S.,
Antiche strade –VIA LABICANA, I.P.Z.S., Roma 1995.
Carlo Conti (AA.VV.),
TORRE MAURA E S.GIOVANNI LEONARDI, Roma 1998. |
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Furono
trovate molte ossa umane.... (ancora murate in uno scantinato della
palazzina?)
In via dei Verdoni n° 19,
insieme ad altri resti, fu ritrovato un sarcofago, poi inventariato e col
relativo permesso, venduto. Ecco la descrizione:
“Sarcofago
in marmo con medaglioni di uomo togato, nel centro, non
completamente finito nella maschera. Strigliatura nel corpo. Due
Eroti agli angoli l’uno che sostiene un leprotto, l’altro
un cesto di frutta. Il coperchio ad alto orlo verticale, non è
completo. Sull’orlo è la tabella per l’iscrizione non incisa e
ai lati quattro figure di Genii (divinità-angeli custodi) adagiati,
di cui tre conservati con ceste di frutta e fiori, ai quali si
accostano un bue, una pantera e un cervo.” |
(Via Casilina 1042, proprietà Emanuele
Rossi (1925) durante l’esecuzione di scassi nel terreno, vi si rinvenne
anche un altro sarcofago, ma strigliato). |
In via dell’Airone
una serie ininterrotta di sepolture venne sconvolta già
alla fine degli anni ’50 per far posto alle nuove abitazioni.
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Muraccio di S.
Maura: tomba di epoca Antonina II sec. d.C. in via dei Fagiani -
ne parleremo nella prossima puntata.
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