La storia di Via dei Colombi... che una volta era Via Primo Martini

VIA DEI COLOMBI: IL PASSATO E IL FUTURO

Dal 1922 ad oggi un quadro storico tracciato da Stefano Vannozzi

da "Presente e Futuro" Ottobre 2002

 

la riqualificazione della via

1964, Via dei Colombi, cartolina coll. dell'Autore

Torre Maura come molte altre zone della periferia ha per le sue origini storiche sempre sofferto della ristrettezza degli spazi pubblici e soprattutto nella dimensione delle strade create a loro tempo per sopportare un traffico ben diverso e lieve di quello odierno, ma soprattutto dalla mancanza e volontà di previsioni per futuri ampliamenti della sede stradale da parte di tutti i frontisti, costruttori o proprietari dell'epoca. Ne fa esempio la ben nota via dei Colombi, arteria e centro nevralgico del quartiere che in un collasso ultradecennale sostiene tutti gli umori, le genti e il passaggio e traffico dei residenti.. Quindi per avere un quadro più ampio occorrerà seguire un po' indietro nel tempo, le vicende che hanno portato alla nascita e sviluppo di questa strada, che di pari passo volta per volta è cambiata insieme ai suoi abitanti.

Nell'agosto del 1922 questa parte di campagna allora denominata Due Torri e appartenente alla tenuta di Torrenova del principe Borghese viene venduta e divisa fra Giovanni Sbardella e Dario Malchiodi Albedi. Quest'ultimo vi si trasferisce facendo realizzare nei due anni successivi una villetta turrita (Via delle Allodole, 41) creando uno stradello di accesso dalla via Casilina, oggi non più esistente, che partiva grossomodo dal vecchio accesso di via del Fringuello, passando con un tracciato dietro la scuola media e rasentando via dei Fenicotteri fino alla casa per proseguire oltre fino alla vaccheria omonima.

Probabilmente già dal 1923, dovendo il Malchiodi iniziare a frazionare in lotti la parte della tenuta più

occidentale, fa realizzare il primo tracciato di via dei Colombi, che essendo ancora un fondo privato viene chiusa all'imbocco da un robusto cancello e due grossi pilastri in mattoni. Con l'arrivo dei primi acquirenti già in quell'anno e l'aumento vertiginoso delle vendite dei lotti nei tre anni successivi, lo stradello anonimo e fangoso su cui affacciano ora le prime abitazioni ha bisogno di un nome. Nel 1926 la locale sezione politica di Torrespaccata (oggi Torre Maura) presieduta dal Segretario politico Giacomo Benedetto, già presidente di un'associazione degli abitanti poi sciolta dalle autorità, inaugura ufficialmente la via col nome di Primo Martini. Il nome imposto dallo stesso partito e adottato anche dalla locale sede è quello di un fascista carrarese caduto in scontri a Genova l'8 luglio del 1922. Alla fine degli anni 20, via Primo Martini ha già una sua struttura che manterrà sino ad oggi. Vi si affacciano già anche i primi negozi tra cui un ufficio postale (oggi Santini Sport), un generi alimentari, un barbiere, due osterie e dal 1925 il forno di Francesco Rocchetti. Per i bisogni degli abitanti costretti a prendere il "trenino" delle Vicinali al casello di Via di Tor Tre Teste, finalmente nel 1934 si realizza con un autofinanziamento (costo 400 lire) la fermata di Via Primo Martini. Nel 1935 il Governatorato (Comune) con una marchingegnosa delibera inventa i Nuclei Edilizi che, aggirando il piano regolatore del 1931, permette in aree definite fuori dalla città di poter costruire in quanto già esistenti altre costruzioni e a patto che i costruttori paghino gli oneri dell'urbanizzazione (cosa che non avvenne). Fra le aree perimetrali  e autorizzate in questo abusivismo legale è

appunto una "striscia sulla destra e sulla sinistra di via Primo Martini per una lunghezza di miglia 900 circa dalla via Casilina e della larghezza di miglia 150 ognuna..." .

Sempre nel 1935 vengono dati i primi nomi di volatili ad alcune strade appena sorte in zona e via Martini è rinominata nella forma che oggi tutti conoscono di via dei Colombi.

Il 1936 è la volta dell'arrivo delle suore e della costruzione di altri fabbricati lungo la strada. Ma il dramma della ristrettezza degli spazi nasce con il boom dell'immediato dopoguerra e la frenetica costruzione di nuove case. Già negli anni 1948/50 molti proprietari vendono o frazionano i loro lotti più grandi o abbattono le piccole case per far posto a nuovi palazzotti di qualche piano e alla speculazione. Attività frenetica e sottopagata che dà però lavoro in nero o meno a molte famiglie, mentre il Comune porta la prima illuminazione pubblica e il gas nelle case.

Nel 1953, sempre il Comune realizza il primo tracciato fognario in via dei Colombi prontamente rifatto per un errore nei calcoli di pendenza della condotta fognaria. Dopo l'asfaltatura del piano stradale che in molte altre rimarrà ancora in battuto terroso fino agli ani 80, nel 1963 viene posta anche la prima fontanella pubblica all'angolo con via del Pettirosso. In quest'epoca la strada e la borgata hanno ormai assunto una fisionomia che eccetto il numero di veicoli e persone, non cambierà di molto negli anni a venire.

 

 

1948, Via dei Colombi - Foto matrimonio Santini Italia e Salis Salvatore